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domenica 23 marzo 2014

Gli asparagi: portentosi spazzini vegetali dalle straordinarie proprietà benefiche per reni, fegato, polmoni e pelle.


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 Il termine asparago è piuttosto generico, disegnando sia l’intera pianta (Asparagus officinalis), che i suoi germogli. Si tratta di una pianta ortiva erbacea e perenne, originaria dell’Asia, probabilmente della Mesopotamia. Il suo nome deriverebbe originariamente dal persiano “sperega”, che letteralmente significa “ germoglio”.
Successivamente i Greci adottarono il termine “asparaghos”, che significa “pieno di linfa”. Alcuni reperti egiziani dimostrano che l’ortaggio era già conosciuto nell’Antico Egitto e proprio da lì si sarebbe diffuso nel bacino del Mediterraneo e in Asia Minore, circa 2000 anni fa.
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I primi documenti letterari relativi all’asparago sono quelli del greco Teofrasto, che scrisse la “Storia delle piante”, mentre Catone, un secolo dopo, ne descrisse le tecniche di impianto. Molto noto ai Romani già nel 200 a.C., Plinio ne illustrò il metodo di produzione e preparazione nella sua “Naturalis Historia”, come fece più tardi anche Apicio. Pare che gli imperatori romani ne erano talmente ghiotti, da far costruire apposite navi per andare a raccoglierli. Nel Medioevo la pianta era considerata per le sue proprietà terapeutiche. La Scuola medica salernitana sentenziò: “Augmentat sparagus sperma” (l’asparago fa aumentare lo sperma), aprendo la discussione circa il loro potere afrodisiaco, probabilmente sia per la forma lunga e turgida, che per la velocità di crescita dei turioni (punte) che in 1-2 giorni raggiungono fino a 25 cm di lunghezza. Luigi XIV fece erigere a Versailles un obelisco in onore del giardiniere che riuscì a coltivarli tutto l’anno e si narra che Napoleone III li riteneva così indispensabili nelle cene intime con donne avvenenti, da rimandare il convivio nel caso in cui il cuoco non li preparava.
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Gli asparagi appartengono alla famiglia delle Liliaceae, come l’aglio e la cipolla, ma possiedono in più la clorofilla, da cui prendono la caratteristica colorazione verde, oltre a molte proprietà nutrienti per l’organismo. Sono composti per il 90% da acqua, sono ipocalorici (24 kcal/100 gr), pertanto molto utilizzati nelle diete. Grazie alla presenza di purine, che in seguito alla loro scissione originano acido urico, gli asparagi riducono il ristagno dei liquidi, quindi sono ottimi diuretici e depurativi. Le purine hanno anche l’effetto di stimolare l’appetito. Questi ortaggi contengono asparagina o acido aspartico, un aminoacido che conferisce all’urina il tipico odore. Attraverso un rapido metabolismo, esso viene trasformato in prodotti di degradazione solforati, quali tioli e tioesteri. L’odore dell’urina è strettamente legato all’efficienza renale: se il sistema renale funziona correttamente, l’odore si sente nell’orinazione immediatamente successiva all’ingestione degli asparagi (dopo 10-15 minuti). Gli asparagi hanno proprietà diuretiche, dovute al rapporto potassio/azoto e all’asparagina, sono un portentoso spazzino vegetale, ripulendo contemporaneamente intestino, fegato, reni, polmoni e pelle. Essendo un alimento molto alcalinizzante, vanno a modulare l’equilibrio acido/basico del sangue e della linfa, spesso alterato da una cattiva alimentazione; contengono rutina, che rinforza la parete dei vasi sanguigni, hanno buoni livelli di fibra alimentare, che aiuta nei casi di stitichezza. L’asparago è nominato “scopa dell’intestino”, proprio per via delle fibre delicate che sono molto efficaci nello stimolare e nel regolarizzare il transito intestinale.
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Le punte degli asparagi sono ricche di antiossidanti che lavorano sinergicamente per rimuovere i radicali liberi nocivi, offrendo un’azione antinvecchiamento. Hanno un buon contenuto di vitamine: in particolare l’acido folico, indispensabile per ridurre drasticamente la possibilità che il feto subisca malformazioni come la spina bifida; vitamina B9, necessaria alla produzione e al rinnovamento cellulare. Le vitamine del gruppo B permettono di combattere l’astenia, manganese e vitamina A hanno un effetto benefico su legamenti, reni e pelle. Grazie al glutatione, un composto detossificante, gli asparagi contrastano i radicali liberi e le sostanze cancerogene, mentre 2 saponine(protodioscina e protodiogerina) hanno un forte potere inibente nella proliferazione delle cellule tumorali nel colon. Le proprietà dell’Asparago sono soprattutto diuretiche e depurative, contribuisce quindi a ridurre il rischio di calcoli ai reni e alla vescica. Inoltre le radici dell’asparago giovano ai malati di cuore per eliminare l’acqua che ristagna nei tessuti per mancanza di un buon circolo cardiaco, agli idropici e agli obesi. Le preparazioni a base di asparago sono tuttavia sconsigliabili a chi soffre di infiammazioni renali perché provoca l’irritazione dell’epitelio secernente del rene e da ciò deriva la sua attività diuretica. I preparati di asparago sono controindicati nella calcolosi renale e vescicole, cistiti, gotta, nefrite e diabete. Le sue bacche è preferibile non ingerirle perché non è ancora dimostrata la loro non tossicità. Per preparare una tisana diuretica: bollire per 5 min. 30 g. di radice di asparago in 1 litro d’acqua, quindi filtrare. Bere una tazza a digiuno e altre 2 durante il giorno tra i pasti.

fonte http://curiosity2013.altervista.org/

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