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giovedì 12 giugno 2014

L’inchiesta di Banca Carige travolge anche quattro magistrati liguri.


NON SI DISTINGUONO PIU’ LE GUARDIE E I LADRI - LO SCANDALO CARIGE TRAVOLGE I MAGISTRATI: IN LIGURIA INDAGATI CAPORUSCIO, FORTUNATO E GRANERO. GUAI IN VISTA ANCHE PER SCOLASTICO. AVREBBERO COPERTO LE MALEFATTE DI BERNESCHI E SOCI -
Uno degli episodi più inquietanti riguarda Andrea Baldini.
L’avvocato spezzino (ex consigliere del Cda di Carige Vita) è marito del giudice Fortunato, e in un colloquio con Giovanni Berneschi, ex presidente di Carige ora in carcere, quest’ultimo sollecita l’interessamento su un fascicolo aperto a suo carico… -

L’inchiesta di Banca Carige travolge anche quattro magistrati liguri. Tre dei quali risulterebbero iscritti nel registro degli indagati dalla Procura di Torino, competente su indagini a carico dei colleghi liguri.

Nelle intercettazioni del Nucleo di Polizia Tributaria alcuni colloqui tra gli indagati nella truffa a danno della banca genovese tirano in ballo il procuratore capo di La Spezia, Maurizio Caporuscio, il giudice del Tribunale civile di questa città, Pasqualina Fortunato; il procuratore capo di Savona, Francantonio Granero e il procuratore aggiunto di Genova, Vincenzo Scolastico. Quest’ultimo non è citato espressamente nei colloqui, ma facilmente identificabile.
Perciò al momento non risulterebbe iscritto.
Negli ambienti giudiziari, c’è stretto riserbo.
Ma l’altro ieri il procuratore aggiunto di Torino, Marco Gianoglio, e il pm Vittorio Nessi, hanno fatto una trasferta nel capoluogo ligure. Due ore di colloquio nell’ufficio del procuratore capo Michele Di Lecce per parlare degli elementi che emergono dall’inchiesta che ha spedito in carcere sette persone, tra banchieri e faccendieri: avrebbero sottratto 21 milioni di euro dalle casse di Carige.
Nelle intercettazioni vantano appoggi tra i magistrati liguri, anche se va detto che potrebbe trattarsi di millanterie, messe in atto per gettare discredito.

Uno degli episodi più inquietanti riguarda Andrea Baldini. L’avvocato spezzino (ex consigliere del Cda di Carige Vita) è marito del giudice Fortunato, e in un colloquio con Giovanni Berneschi, ex presidente di Carige ora in carcere, quest’ultimo sollecita l’interessamento su un fascicolo aperto a suo carico. Baldini lo aggiorna:
“Sono andato a parlare con Caporuscio e gli ho detto… ehm … dico,
guarda, vengo qua per un amico carissimo che è Berneschi vediamo subito! …
Ha aperto il computer sì. ..
sì la pratica è qua...
l’ha fatta vedere solo a me perché sono io...”.
L’avvocato informerà successivamente Berneschi che è stata chiesta l’archiviazione.
La moglie, il giudice Fortunato, interviene nel colloquio, spiegando che non è riuscita a convincere una segretaria ad ottenere informazioni e dice al marito:
“Andrè, va a parlà tu co’ Maurizio direttamente”.
Altro imbarazzo solleva Ferdinando Menconi, ex amministratore delegato di Carige Vita (agli arresti domiciliari), al telefono con un amico spera che “l’attuale procuratore capo Di Lecce, che ha
77 anni (in realtà ne ha 67) vada presto in pensione”, e spiega che gli è stato detto “da quello che procuratore lo è stato due anni e adesso è vice capo...
col quale quasi tutti i sabati beviamo un caffè”.
Non si cita Vincenzo Scolastico, ma il riferimento è chiaro, lui è l’unico tra i cinque procuratori aggiunti ad aver ricoperto quella funzione.
Che, però, nega frequentazioni “con questi criminali che infangano le persone”.
«Conosco Menconi, ma non ho mai avuto alcun rapporto, incontro o altro — precisa — io vado sempre scortato, ho decine di poliziotti e carabinieri che possono testimoniare».

Secondo le indagini, sembrerebbe millanteria il riferimento ad un colloquio che Berneschi dice di aver avuto con il procuratore Francantonio Granero (il figlio di questo, Gianluigi, è consigliere nel cda di Banca Carisa).
A Savona, Berneschi è indagato per il crac Nucera. Granero nega di averlo mai interrogato, tanto meno incontrato. Tant’è che annuncia querela.
Comunque, il procuratore capo Di Lecce ha spedito gli atti a Torino con i nomi dei tre magistrati citati, già iscritti nel registro degli indagati.
Al momento è aperto un fascicolo ex articolo 45, per atti relativi.
E nel consulto dell’altro ieri i magistrati torinesi per alcuni colleghi citati nelle intercettazioni hanno sollevato profili di mera opportunità.

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