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venerdì 12 settembre 2014

Assassinato Edwin Chota, leader del movimento a favore dell’Amazzonia.


Alla fine ce l’hanno fatta: Edwin Chota, leader del movimento che si batte in difesa della foresta amazzonica, è stato brutalmente assassinato. Chota è morto insieme ad altri tre attivisti i primi giorni di settembre, ma la notizia è stata ufficializzata solo in queste ore: il leader peruviano, 54 anni, appartenente all’etnia indigena ashàninkas, si era recato a piedi nel cuore della foresta pluviale per incontrare altri capi indios, ma sulla via del ritorno è stato assassinato insieme ad altri tre uomini, indigeni come lui. Da anni Chota si batteva per salvaguardare un ecosistema unico al mondo dalla deforestazione illegale e dai narcotrafficanti che usano le vie fluviali sul confine per portare la droga dal Perù fino in Brasile, e poi verso l’Europa.
I maggiori sospettati dell’omicidio sono infatti le bande dei tagliatori illegali di alberi, oppure killer assoldati dai signori della droga: il presidente peruviano Ollanta Humala ha annunciato la formazione di una commissione d’indagine per individuare i responsabili, e promette di fare giustizia sulal vicenda. Chota era un personaggio molto amato in tutto il Sudamerica, un leader carismatico paragonabile al leggendario Chico Mendes, morto anch’esso in circostanze analoghe nel 1988, per mano di mercenari assoldati da proprietari terrieri senza scrupoli. La notizia dei quattro omicidi è giunta così in ritardo per via dell’impervia zona in cui è avvenuto il misfatto, a cavallo tra il confine peruviano e quello brasiliano dell’Amazzonia, aree nelle quali spostamenti e comunicazioni risultano particolarmente difficoltose: qui abitano le tribù ashàninkas, centomila persone in tutto suddivise in piccole comunità.
La regione al confine tra Brasile e Perù è fortemente connotata dalla presenza dei tagliatori illegali, i quali vanno in cerca di mogano e cedro tropicale da rivendere ai mercati occidentali, Stati Uniti in primis, sempre armati di pistole e fucili. Non è un caso che la notizia dell’omicidio di Chota abbia avuto ampio risalto proprio sui giornali americani: l’ipotesi più accreditata è che i 4 uomini si siano imbattuti in una di queste bande illegali, i quali non avrebbero esitato a farli fuori. Quello degli alberi dell’Amazzonia è un mercato che ingolosisce parecchi personaggi senza scrupoli, per via dell’alta valutazione economica: il legno di un solo albero può valere fino a 11mila dollari. Secondo i dati diffusi dal governo brasiliano sul disboscamento, tra il giugno del 2012 e il giugno del 2013 si è registrata una nuova impennata distruttiva, soprattutto in quelle aree dove è stata rilevata un’espansione dell’agricoltura locale. La morte di Edwin Chota rappresenta senz’altro un duro colpo per il movimento ecologista in difesa della foresta, l’ultimo vero polmone verde che cerca affannosamente di resistere all’avidità e alla sete di dominio sulla Natura dell’uomo ‘civilizzato’.

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