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venerdì 29 maggio 2015

Giorgio Napolitano, il più odiato dagli Italiani




E’un politico a vita e non ha mai lavorato in vita sua, ed è anche il più odiato dagli Italiani.
Giorgio Napolitano (Napoli, 29 giugno 1925) è un politico italiano, undicesimo Presidente della Repubblica Italiana, in carica dal15 maggio 2006. In precedenza era stato presidente della Camera dei deputati nell'XI Legislatura (subentrando nel 1992 a Oscar Luigi Scalfaro, salito al Quirinale) e ministro dell'Interno nel Governo Prodi I, nonché deputato dal 1953 al 1996 e senatore a vita dal 2005(nominato da Carlo Azeglio Ciampi) fino alla sua elezione alla prima carica della Repubblica. È il primo Capo dello Stato a essere stato membro del Partito Comunista Italiano. 


Quest’uomo ha sempre avuto un pessimo rapporto con la trasparenza e la democrazia. Non è degno quindi di appartenere al Popolo Italiano. Quest’uomo è stato denunciato per alto tradimento per aver violato e stracciato numerose volte la Costituzione. Ecco alcune sue chicche:

1956: I carri armati sovietici che sparano sulla folla inerme a Budapest portano pace, libertà e democrazia.
1970: Legge Mosca (legge infame). Fra i beneficiari Giorgio Napolitano
2004: beccato dalla televisione tedesca a Bruxelles, per un volo low cost di 80 euro, riceve un rimborso di ben 800 euro.
2009: ratifica l’infame e criminale Trattato di Lisbona
2011: nomina senza merito Mario Monti, un servo di Rockefeller, senatore a vita, affossando ancora di più l’Italia.
2011: nomina, contro la volontà del popolo Italiano, Mario Monti capo del governo. Favorisce così il furto verso il popolo Italiano e si dimostra di essere il primo nemico dell’Italia.
2012: febbraio. Napolitano buffone, questo l’epiteto datogli dai sardi contrari alla sua visita.

2912: in luglio finisce nel tritacarne in merito alla trattativa Stato-mafia, scoppia una violenta polemica sull’uso delle intercettazioni riguardanti il Presidente della Repubblica, e che succede?
Che agli italiani viene fatta immediatamente una operazione-memoria: dimenticate Napolitano, ecco a voi il vero mostro. Ecco a voi il mafioso. Eccolo: è Silvio Berlusconi.

Napolitano buffone, questo l’epiteto datogli dai sardi contrari alla sua visita.
Non c’è che dire, quest’uomo, questa perla di saggezza come il nostro presidente appare essere agli occhi dei suoi adulatori, scopre improvvisamente che parte della popolazione gli è ostile. Toh! Che Novità?
Napoleone Colajanni dalle file del PCI nella corrente migliorista lo descriveva così:

“… è un uomo vile e un cane da grembo”. Che fosse pure un cane da riporto degli USA e il loro Governatore di fiducia per la colonia Italia non avevamo dubbi; che fosse un personaggio assolutamente privo di coscienza e umanità l’ha dimostrato coinvolgendo l’Italia nel massacro libico; che fosse un bugiardo compulsivo e manipolatore è ovvio a chiunque ascolti i suoi discorsi vani ed ipocriti che trasudano menzogna ad ogni sillaba, soprattutto quando si riempe la bocca con parole come Patria, Libertà, e Costituzione, mentre è il primo a farne strame, considerando che ha appena consegnato, grazie ad un colpo di Stato (eterodiretto naturalmente), il Paese nelle mani dei suoi referenti della massoneria finanziaria planetaria del Bilderberg Group.
Napolitano rappresenta il peggio della nazione elevato al quadrato, è una nullità tronfia e roboante, come uomo è un miserabile vigliacco e codardo, un servo sciocco, senza un briciolo di dignità”.
Eppure ancora in mezzo a questa agorà politica troviamo persone che si inchinano a questo infame, ormai svuotato e reso cieco dalla dissennata protervia con cui usa parole come “libertà”, “costituzione”, “diritti” delle quali ha perso coscienza del lor significato.

“LA FALSITA’ DI NAPOLITANO MASSONE COMUNISTA – Tale e tanta è la protervia, l’arroganza, la scarsità senile del nostro presi-dente della repubblica delle banane italiana, Napolitano, che alla cerimonia di inaugurazione di un monumento in onore a Alexander Dubcek si è sentito in dovere di rendere omaggio a quello che fino a qualche anno era suo nemico che avrebbe sicuramente eliminato in un lager in Siberia. All’epoca dell’invasione comunista della Cecoslovacchia da parte dei sovietici, il nostro benemerito presi-dente era a uno dei personaggi più influenti del Partito Comunista Italiano (PCI). Epoca nella quale migliaia di persone in quella terra e nell’europa dell’Est sparirono proprio perché contrarie a quella invasione. Stranamente non risulta in nessuna testata giornalistica un discorso contro tale invasione, come non risulta nessuna parola a favore di Alexander Dubcek pronunciata da Napolitano. Ma anzi sappiamo tutti come la pensasse sui Paesi comunisti del Patto di Varsavia. Dell’invasione Russa in Ungheria e quindi della Primavera di Praga. Adesso, con la morte che gli tocca la spalla, il vecchio presi-dente scarsamente senile con la coscienza di un massone, cerca la mediazione terrena per salvarsi l’anima di fronte a quello che con un colpo solo gli stacchera la vita da quel corpo che ha tradito gli italiani. Ed ecco quindi vederlo rendere omaggio a Dubcek. Però leggendo poi una seconda parte del discorso: “I rappresentanti della repubblica slovacca e della repubblica italiana si siano ritrovati in un giudizio che valorizza, come è giusto, la personalità di Dubcek, che è stato davvero un campione degli ideali di libertà e anche di autonomia e di indipendenza nazionale”, viene da pensare che nella realtà il suo ideale è rimasto comunista come lo era allora, altrimenti come potrebbe capire e definire Dubcek “un campione degli ideali di libertà” proprio lui che era a capo del partito più estremista e filo-sovietico e che l’avrebbe sicuramente fatto fucilare”.
Peccato che in Italia siano pochi quelli che hanno l’ardire di protestare una persona del genere, poiché nel consesso generale saranno considerati dei manifestanti che disturbano, che alterano il sistema predatore al quale ci siamo invischiati.


http://ondasud.blogspot.it/2012/10/giorgio-napolitano-presidente-della.html

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