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domenica 24 maggio 2015

GLI AMICI POTENTI

Per capire chi detiene la leadership della NATO, la più grande alleanza militare del mondo o, se preferite, l’odierno “Esercito Mondiale”, dovete valutare quante persone, che hanno ricoperto la carica di Segretario Generale, appartengono al Bilderberg: Joseph Luns (1971-1984), Lord Carrington (1984-1988), Manfred Wörner (1988-1994), Willy Claes (1994-1995), Javier Solana (1995-1999), Lord Robertson (1999-2004), Jaap G. de Hoop Scheffer (2004-…).
Con così tanti agganci nel mondo militare e avendo l’esercito sotto controllo, diventa molto semplice, per il Bilderberg, imporre le proprie scelte politiche in aree come il Golfo Persico, l’Iraq, la Serbia, il Kosovo, la Siria, la Corea del Nord, l’Afghanistan e così via.
Nell’agosto del 1956, Joseph Rettinger scrisse, a pagina 11 del “Bilderberg Report”, che questo «gruppo può essere un fattore di sviluppo;
abbiamo però deciso che nessuna, delle idee e delle iniziative, sarà realizzata direttamente dal gruppo, ma dovranno tutte passare tramite persone o organizzazioni, che le realizzeranno come se fossero loro». Per esempio, durante l’ultimo giorno della prima conferenza, nel 1954, fu presentata una proposta (pag. 8 del “General Report”) da parte del “Comitato Direttivo del Bilderberg”, con la quale si suggeriva che la “Comunità di Difesa europea” venisse integrata nella NATO, con l’obiettivo di rappresentare un «organo centrale decisionale, in grado di intervenire in campo politico ed economico, fino a quello militare». Così, venne deciso che il Bilderberg avrebbe usato la NATO per controllare gli affari europei.
L’ex Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Donald Rumsfeld, e l’irlandese Peter Sutherland (ex Commissario dell’Unione Europea e presidente della “Goldman Sachs” e della “British Petroleum”) sono membri attivi del Bilderberg. Nel 2000, Rumsfeld e Sutherland guadagnarono un bel po’ di denaro lavorando entrambi nel Consiglio della compagnia energetica svizzera, laABB.
La loro alleanza segreta divenne di pubblico dominio allorché si scoprì che la ABB aveva venduto due reattori nucleari ad acqua leggera a un membro attivo dell’“asse del Male”, la Corea del Nord.

È superfluo dire che la “British Petroleum” non l’ha segnalato, quando ha lanciato la campagna di iniziative pubbliche “La sicurezza prima di tutto”. Ogni Primo Ministro britannico, negli ultimi trent’anni, si è sentito sempre in dovere di partecipare alle Conferenze del Bilderberg, tanto che alcuni sostengono che in realtà il Bilderberg sia una creazione del MI6 sotto la guida del “Royal Institue of International Affairs”. «Il piano dell’intelligence britannica era quello di dare a Joseph Rettinger, che poi diventerà una delle figure chiave del Movimento Europeo, l’incarico di organizzare il Bilderberg Group come un centro di potere che appianasse le differenze tra i governi Europei e quello degli Stati Uniti».

Secondo un altro osservatore, «Rettinger (un gesuita) finanziò tale progetto con fondi segreti del Dipartimento di Stato degli USA e ricevette ingenti somme da Thomas Braden, capo della Divisione Organizzazione Internazionale della CIA». John Coleman, in La Cerchia dei Cospiratori, riferisce che l’idea venne ad Alastair Buchan – membro direttivo della RIIA, membro della “Tavola Rotonda” [un’organizzazione massonica Britannica] e figlio di Lord Tweedsmuir – e a Duncan Sandys, importante uomo politico e genero di Winston Churchill, che era amico di Rettinger, gesuita anch’esso e massone del 33° grado. Il giornale BritannicoThe Observer riportava, in un articolo del 7 aprile 1963: «Queste persone (i membri del Bilderberg) faranno in modo che il futuro appartenga ai tecnocrati, perché sostengono che le gravi questioni di affari internazionali sono troppo delicate per lasciarle nelle mani dei diplomatici. Di fatto, la “clandestinità” dei loro dibattiti dimostra che hanno un unico obiettivo: la totale dominazione di tutti gli uomini del mondo, ma nascondendosi e lasciando la responsabilità dei governi in mano a insignificanti uomini politici.» Il “Bilderberg Group” è, in effetti, un prodotto del “British
Coefficients Club”, fondato nel 1902. Lord Alfred Milner espose la sua visione del futuro durante una riunione tenutasi nel 1903 al St. Ermin Hotel, oltre mezzo secolo prima che venisse fondato il Bilderberg. Milner spiegò bene la strategia da seguire:

«Dobbiamo creare un’aristocrazia – non di privilegiati, ma propositiva e in grado di fare analisi – o l’umanità fallirà… E, a tal proposito, si manifestano i miei dubbi sulla democrazia. Nel futuro, l’intera umanità avrà la necessità di raggiungere il livello culturale e la libertà creativa che le nostre speranze richiedono, ma per ottenere ciò, dovremo mettere in campo forze molto maggiori e più forti di quelle che ci sono oggi. E se coloro che ora hanno la forza, il tempo e la libertà di rispondere a questo appello per il futuro non sono attirati dall’idea di un miglioramento collettivo, allora non lo sarà nemmeno l’intera umanità. Non si può mentire, riguardo alla reale soluzione. Noi possiamo eliminare la democrazia, perché comprendiamo come lavora la mente umana e i percorsi mentali che stanno dietro agli atteggiamenti delle persone.
Noi abbiamo bisogno di progetti concreti, che coinvolgano un ampio numero di soggetti potenti, intelligenti, intraprendenti, che producano una élite dirigente molto selettiva, aperta mentalmente, devota a una cultura aristocratica. Mi sembra debba essere necessariamente questa, la prossima fase di sviluppo della gestione delle questioni dell’umanità. Vedo il progresso umano non come un prodotto spontaneo del lavoro di un insieme di menti inesperte spinte da bisogni primari,ma come il naturale, e accurato, risultato di intricate interdipendenze di
persone, di energie e di curiosità che si muovono nel tempo, di passioni umane e motivazioni modificate e reindirizzate dalla letteratura e dall’arte».

Possiamo comprendere meglio le parole di Lord Milner, confrontandole con quelle del defunto presidente della FIAT, Giovanni Agnelli: «L’integrazione europea è il nostro obiettivo e, dove i politici hanno fallito, speriamo di avere successo noi industriali». Infatti, è quello che hanno fatto. Se il MI6 aveva bisogno di una figura regale per dare supporto pubblico e possibilità di promozione al Bilderberg, il principe Bernhard dei Paesi Bassi, noto per i suoi stretti rapporti con le famiglie reali e con i grandi industriali europei, rappresentava il tramite perfetto. Così gli venne assegnata la presidenza “simbolica” del Gruppo, ma fu Rettinger, in realtà, a gestirlo, da dietro le quinte, fino alla sua morte, avvenuta il 21 giugno 1960.
La Conferenza del Bilderberg del 1957 rappresentò l’inizio della scalata di Denis Healey. Il britannico Healey, che viene spesso descritto come il migliore politico laburista mai eletto leader del partito (nonostante due tentativi), fu uno dei fondatori di quello che venne chiamato “Movimento Europeo”, che
aveva come scopo il raggiungimento di una maggiore comprensione e collaborazione tra politici, uomini d’affari, burocrazie statali e leader militari europei e statunitensi. Il movimento riceveva supporto finanziario dall’organizzazione “Comitato Americano per l’Unione Europea”, con sede a NewYork.
Healey non lo sapeva ancora, ma il gruppo era espressione della CIAe la sua leadership comprendeva il generale Donovan, capo della OSS (l’organizzazione precorritrice della CIA), l’allora Segretario di Stato George Marshall e l’onnipresente Allen Dulles. Healey fu successivamente nominato “Cancelliere dello Scacchiere”, cioè Ministro dell’Economia britannica, colui che è responsabile di tutte le questioni finanziarie del Paese, la seconda carica più importante e potente dopo quella di Primo Ministro.
Molti penseranno che sto solo unendo una serie notevole di coincidenze per far intravedere una cospirazione. Forse, ma le coincidenza cominciano a essere un po’ troppe.

L’INGERENZA DEL BILDERBERG NEGLI AFFARI INTERNI DI NAZIONI SOVRANE

Ci sono stati diversi casi, in cui il Bilderberg si è intromesso negli affari interni delle nazioni:

• Il Bilderberg decise che gli Stati Uniti dovevano intraprendere relazioni formali con la Cina prima che l’amministrazione Nixon decidesse di farlo pubblicamente;

• Durante un meeting a Saltsjobaden, in Svezia, nel 1973, imembri del Bilderberg si accordarono per far salire il prezzo del petrolio fino a 12 dollari al barile, con un aumento del 350%, cosa che creò il caos economico negli Stati Uniti e nell’Europa Occidentale, al fine di far crescere i guadagni delle compagnie petrolifere. L’impressione che le risorse di petrolio scarseggiassero faceva parte delle manovre volte a causare la guerra arabo-israeliana e serviva a fornire la giustificazione per gli accordi sull’aumento del prezzo del petrolio, prima che scoppiasse il conflitto;

• Nel 1983,i membri del Bilderberg ottennero la promessa, dall’allora “ultraconservatore” presidente Ronald Reagan, di trasferire 50 miliardi di dollari, di tasse pagate dai cittadini americani, ai Paesi del Terzo Mondo e a quelli comunisti, attraverso i loro canali favoriti: il “Fondo Monetario Internazionale” e la Banca Mondiale. L’impegno fu più che rispettato e divenne famoso con il nome di “piano Brady”;

• il Bilderberg orchestrò la cacciata di Margaret Thatcher dalla carica di Primo Ministro, perché si opponeva al piano di imporre la sovranità
britannica sul nuovo “super Stato europeo”, come invece voleva il Gruppo. Così nessuno di noi rimase sbalordito, quando il Partito Conservatore la cacciò, per sostituirla con il cagnolino del Bilderberg, John Major;

• Nel 1985, i membri del Bilderberg decisero di dare il loro pieno supporto al “Progetto di difesa strategica” (la “Guerra Stellare”), molto prima che diventasse un progetto politico ufficiale del governo degli Stati Uniti;

• Durante il loro meeting del 1990, a GlenCove (LongIsland, New York), decisero che bisognava aumentare le tasse, per far crescere il debito verso le Banche Centrali. Un membro importantissimo, George H.W. Bush, approvò un provvedimento per aumentare le tasse nel 1990, cosa che gli fece perdere le elezioni [del 1992 –];

• Al meeting del 1992, il Gruppo discusse la possibilità di influenzare l’opinione pubblica, affinché accettasse che l’Esercito delle Nazioni Unite potesse, attraverso l’uso della forza, interferire nella politica interna e sulle questioni di sovranità dei vari Stati. Questo progetto del Bilderberg fu pubblicato sulla copertina dei due periodici più importanti del Canada, il Toronto Star e i lNational Post, durante il meeting di Ottawa del 2006;

• La vendita, per un valore di diversi miliardi di dollari,della “Ontario Hydro”, a quell’epoca proprietà del governo canadese, fu discussa per la prima volta al meeting del Bilderberg del 1996 a King City. Poco dopo, la “Ontario Hydro” fu scorporata in cinque compagnie indipendenti, che vennero privatizzate;

• A partire dal meeting del 1996 fino a quello del 1998,il Kosovo venne messo sotto la lente del microscopio del Bilderberg. Venne discussa
la possibilità di formare la “Grande Albania”, creando lo Stato “libero” e “indipendente” del Kosovo, e attuare lo smembramento della Yugoslavia (grazie al ritorno delle province settentrionali, popolate da 350mila abitanti di etnia ungherese, all’Ungheria), come parte di una generale ridefinizione del confini della regione (attraverso l’instabilità e i conflitti locali), ottenendo progetti di ricostruzione, del valore di miliardi di dollari, delle infrastrutture regionali distrutte, con i soldi ricavati dalle tasse pagate dai cittadini occidentali .

• Come si ricava da i resoconti del meeting del 2002, la Guerra i nIraqè stata rinviata fino al marzo del 2003, mentre tutti i giornali del mondo si aspettavano l’attacco nell’estate-autunno del 2002;

• Nel 1999, Kenneth Clarke, Martin S. Feldstein (presidente del “National Bureau of Economic Research”), Stanley Fisher (sostituto direttore esecutivo del “Fondo Monetario Internazionale”), Ottmar Issing (membro del consiglio direttivo della Banca Centrale Europea), e Jean-Claude Trichet [governatore della Banca di Francia (e attuale Presidente della Banca Centrale Europea), discussero sulla “dollarizzazione”, come passaggio successivo della creazione della moneta unica europea .

• I membri del Bilderberg discussero della creazione di un“blocco asiatico” sotto la guida del Giappone, con un’area di libero mercato, una moneta unica e una politica unica, sul modello dell’Unione Europea;

• La divisione del Canada, come passo verso la costruzione dell’Unione Americana, era originariamente prevista per il 1997, ma l’inaspettata pressione del Toronto Star, il quotidiano più diffuso del Canada, durante il meeting del 1996 a King City, costrinse il Gruppo a rinviare il proprio piano.
Il progetto di smembramento del Canada è citato in molti libri: tra questi, New World Order Corruption in Canada, una collezione di saggi, pubblicato da Robert O’Driscoll e Elizabeth Elliott (Saigon Press, 1994).

I PUPAZZI DEL BILDERBERG

Fin dall’inizio della sua carriera politica come Governatore della California, Ronald Reagan si è distinto dalla figura del “duro e conservatore
vecchio stampo” e ha messo gli uomini di Rockefeller nei posti chiave dell’amministrazione. Fin dalla sua elezione a Presidente, nel 1980, chi pensava che le idee “conservatrici e tradizionali americane” avessero vinto, non aveva ancora capito quanto si fosse sbagliato. Nonostante avesse promesso in campagna elettorale, in caso di vittoria, di cambiare il presidente della Federal Reserve, Paul A. Volcker, per la sua politica anti-inflazionistica, in realtà, una volta eletto, non mantenne l’impegno, tra l’incredulità dell’ala conservatrice del Partito Repubblicano.
Che sia una coincidenza o no, Anthony Wedgewood Benn, un membro del Parlamento britannico, disse ai membri dell’Internazionale Socialista, che si teneva a Washingotn D.C. l’8 dicembre 1980: «Potrete prosperare sotto il regime di collasso del credito voluto da Volcker, se convincerete (in realtà, voleva dire: se farete il lavaggio del cervello) Reagan a intensificare questo collasso».
Queste affermazioni fanno venire alla mente immediatamente alcune domande:
Cosa voleva dire Benn? Voleva sottintendere che qualcuno potesse esercitare un’influenza sulle scelte di Reagan? Perché Reagan avrebbe dovuto rompere l’impegno preso con il suo stesso partito? Come mai ha preferito uomini di Rockefeller, per i ruoli chiave, a discapito di altri candidati? Uno degli “uomini di fiducia” di Reagan era Peter Vickers Hall, conosciuto per essere un personaggio di punta del Fabianismo negli Stati Uniti e un membro del “Tavistock Institute for Human Relations” ∗, un’organizzazione affiliata al Bilderberg.Nel 1981,Hall tenne il seguente discorso:

∗ Il “Tavistock Institute” venne istituito nel 1921, a Londra, per studiare i disturbi mentali, derivati dall’esposizione al terrore che si genera in battaglia, sui soldati inglesi che sopravvissero alla I Guerra Mondiale. In seguito, l’istituto si occupò di mettere a punto le tecniche del lavaggio del cervello, che verranno messe in atto «Ci sono due Americhe. Una è una società del diciannovesimo secolo, in cui l’industria gioca un ruolo centrale. L’altra è la crescente società postindustriale, in alcuni casi nata sulle rovine della vecchia America.
Sarà la crisi tra questi due mondi a produrre la catastrofe economica e sociale dei prossimi decenni. Questi due mondi sono in una fondamentale opposizione: non possono coesistere. Alla fine, il mondo post-industriale dovrà distruggere e cancellare l’altro».

Aveva previsto la dismissione dell’economia e dell’industria degli Stati Uniti. Quanto suonano allarmanti queste parole, pronunciate 25 anni fa da un uomo così vicino al Presidente degli Stati Uniti d’America? È possibile che Reagan fosse solo il prestanome del Bilderberg, messo alla Casa Bianca per svolgere una funzione voluta dal Gruppo? Nel suo libroLa cerchia dei Cospiratori: La storia del Comitato dei 300 John Coleman afferma:

«Si possono valutare queste dichiarazioni (di Peter Vickers Hall) applicate all’amministrazione Reagan, guardando il collasso del risparmio, dei mutui e delle banche commerciali, che è accelerato a causa delle politiche economiche di Reagan». Coleman, inoltre, osserva che Milton Friedman ha guidato il progetto del Bilderberg volto a deindustrializzare l’America «usando la Presidenza Reagan per accelerare il collasso dell’industria dell’acciaio, prima, e del mercato delle auto e delle case, poi».
È sconvolgente notare che spesso il Bilderberg appare come una struttura dotata di una forza, senza veri oppositori. Dopo aver perso la carica di Primo Ministro a favore di John Major, Lady Thatcher dichiarò a Jim Tucker, per il giornale Sptolight, di aver dovuto pagare una “sanzione” al Bilderberg, per dimostrare che né la Gran Bretagna, né nessun altro Paese, possono difendere la propria sovranità. In fin dei conti, però, Lady Thatcher fu obbligata a lasciare il suo incarico, ma le fu risparmiata la vita. Non si può dire lo stesso per il Presidente del Consiglio italiano Aldo Moro.

fonte Mondo Sporco

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