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giovedì 18 febbraio 2016

I Paesi dell’Est europa + l’Austria vogliono arrivare ad una “resa dei conti” con la Merkel


BERLINO – Nello scontro sulla distribuzione dei profughi all’interno dell’Unione Europea, la cancelliera tedesca Angela Merkel – che è anche alla guida della Cdu – appare sempre piu’ isolata. A pochi giorni dal vertice europeo di Bruxelles, previsto per giovedi’ e venerdi’ prossimi, il premier francese Manuel Valls ha respinto l’ipotesi di accogliere un maggior numero di migranti. “La Francia si e’ impegnata ad accogliere 30 mila profughi, ma non di piu’“, ha dichiarato ieri Valls secondo quanto riferito dal suo ufficio a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco.
Oggi, invece, si incontrano i paesi del cosiddetto gruppo di Visegrad (Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia) a cui sì è aggiunta l’Austria, e questo è un segnale fortissino rivolto alla Germania a guida Merkel. E’ evidente sia una aperta ribellione.
I paesi di Visegrad sono tra i piu’ critici nei confronti della politica di accoglienza tedesca, e premono affinche’ la Macedonia chiuda i suoi confini meridionali con la Grecia, arginando cosi’ i flussi migratori verso i Balcani e da li’ verso l’Europa continentale.
Il premier slovacco Robert Fico ha accusato la Germania e altri partner della Ue di voler imporre un “diktat” a tutti i paesi che non condividono la loro posizione nella politica relativa ai rifugiati. Secondo Fico, con la sua politica dell’accoglienza la Germania ha commesso un errore ed ora vorrebbe costringere gli altri paesi a “pagarne le conseguenze”.
Gruppo paesi Visegrad
Gruppo paesi Visegrad
“L’idea e’ semplice: io invito degli ospiti a casa mia e quando mi rendo conto che sono troppi, busso alla porta del vicino per chiedere se li puo’ accogliere lui”, ha commentato il primo ministro slovacco.
E la risposta è: no!
Intanto, l’incontro tra i paesi del gruppo Visegrad rende Berlino sempre piu’ nervosa: oggi, infatti, i capi di governo di Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e Polonia incontrano i leader di Macedonia e Bulgaria per discutere la chiusura dei confini esterni della Ue, senza la partecipazione della Grecia ormai considerata di fatto fuori da Schegen.
Ma la cancelliera Merkel non e’ sotto attacco solo sul “fronte orientale”: la sua politica dell’accoglienza ha creato una spaccatura anche in Germania.
Secondo le parole del segretario del Partito Liberale tedesco Chistian Lindner,nel caso in cui la Cancelliera dovesse uscire a mani vuote dal vertice europeo sulla crisi migratoria, la leader della Cdu dovra’ porre la questione della fiducia in Parlamento.
L’autorita’ della cancelliera e’ “fortemente offuscata”, ha dichiarato Lindner all’Agenzia di stampa “Dpa”. “Se al vertice europeo non sara’ decisa una soluzione credibile alla crisi dei profughi, Merkel dovra’ chiedere al Bundestag la fiducia”, ha chiesto il segretario dell’Fdp, partito attualmente non rappresentato nel Parlamento tedesco.
“Le parole del segretario della Csu non possono essere semplicemente accantonate”, ha aggiunto Lindner, secondo cui “i continui litigi e la profonda diffidenza paralizzano l’intero governo e sottopongono il paese ad una prova difficile”.
Sono tutte avvisaglie della “tempesta perfetta” che sta per abbattersi su Angela Merkel.
Redazione Milano.
Fonte: Il Nord

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