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domenica 9 aprile 2017

Una fata, per il corso, sta passeggiando

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di Anna Laura d'Ecclesia
Una fata, per il corso, sta passeggiando, 
lei brilla e non si vuol fermare, 
diversi uomini la stanno incrociando, 
ma nessuno, poverina, la riesce a guardare. 
Cammina cammina e non incontra nessuno, 
che triste, la fata, che è sola, che è uno.
Per caso, per sbaglio, qualcuno la tocca.
Un uomo, un po' stanco, dall'anima rotta...
La sfiora appena, ma il cuore rintocca.
Per un attimo vede, per un attimo ascolta,
prosegue, poi, lui il commino sgualcito,
mentre lei si ferma, il corpo un tremore,
ha perso d'un tratto il suo colorito,
senza saperlo, avevan fatto l'amore.
La fata riparte, la luce è più intensa
il che la rende invisibile, la rende immensa.
Così grande e imponente da non poterla vedere,
non aspetta, non spera, non cerca qualcuno,
di non far più l'amore dovrebbe temere,
ma non ha paura, lei è intera, lei è uno.
E quando il luccichio diventa quello d'un sole,
e quando lei con sé inizia a fare l'amore,
e quando il terreno non vuol più calpestare,
lì, spiega le ali, e incomincia a volare.
In cielo, non più terra, passeggia la fata
e lì lei viene vista, sentita, toccata, e amata.
(Anna Laura d'Ecclesia)

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