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martedì 12 dicembre 2017

VACCINI: Ecco come sono state deresponsabilizzati, negli USA, le case farmaceutiche sui danni da vaccino!


Rilanciamo questa interessante analisi presa dal blog di Valdo Vaccaro.
Un cittadino ha scritto una lettera su come si è arrivati alla de-responsabilizzazione, negli Stati Uniti, delle case farmaceutiche sui danni causati dai vaccini.
Semplice, sono stati dichiarati a livello legislativo INEVITABILMENTE PERICOLOSI!
farmaco-pericoloso

MEDICINA DELLA PAURA BASATA SU VACCINI INEVITABILMENTE PERICOLOSI E INEVITABILMENTE INUTILI

LETTERA
SUI VACCINI IMPARIAMO DALL’ESPERIENZA AMERICANA
Caro Valdo ho fatto una piccola ricerca che potrebbe essere utile per capire certi meccanismi in merito ai vaccini. Quando negli USA i vaccini DTP (difterite, tetano, pertosse) cominciarono a mietere vittime, alcuni genitori insorsero contro i produttori dei vaccini chiamandoli in causa. Negli anni settanta e nei primi anni ’80 molte sentenze furono a favore dei danneggiati con risarcimenti da parte dei produttori per svariati milioni di dollari. A quel punto le case farmaceutiche minacciarono di interrompere la produzione dei vaccini DTP, MPR e antipolio orale (gli unici vaccini per l’infanzia di quel tempo), se il contenzioso civile fosse continuato.
PRIMA FRODE COL NATIONAL CHILDHOOD VACCINE INJURY ACT
Nel 1986 il Congresso anziché aumentare gli standard di sicurezza e costringere i produttori a garantire  vaccini non tossici, approvò invece il National Childhood Vaccine Injury Act, per volere delle stesse aziende farmaceutiche, per proteggere non solo i produttori ma anche gli stessi medici da tutte le responsabilità per danni causati dai vaccini a scapito dei cittadini. La legge consentiva ai danneggiati dai vaccini di fruire di un indennizzo purché avessero rinunciato ad agire a titolo di responsabilità civile nei confronti del produttore. In sostanza si impediva ai genitori di citare medici o produttori di vaccini in caso di danni più o meno gravi senza contare che per intentare una causa risarcitoria, i genitori avrebbero dovuto percorrere un iter lungo, costoso e complesso.
SECONDA FRODE COL TRIBUNALE CIVILE DEI VACCINI O VICP FEDERALE
Nel 1988 inoltre, fu creato un programma federale di compensazione dei danni da vaccino con il VICP, una sorta di tribunale civile dei vaccini, che non avrebbe determinato nessuna responsabilità, ma avrebbe cercato solo l’eventuale nesso causale tra danno e vaccino. Naturalmente il risarcimento alle famiglie sarebbe stato erogato solo nel caso che fossero stati dimostrati i requisiti di lesioni gravi.
Ma attenzione, il VICP federale, in caso di danno dimostrato, avrebbe indennizzato le famiglie delle vittime dei vaccini, non con il denaro versato dalle aziende farmaceutiche, ma attraverso un fondo fiduciario federale che raccoglieva un supplemento di 75 centesimi su ogni vaccino somministrato. Quindi non solo le compagnie farmaceutiche continuarono a trarre grandi profitti dalla vendita dei vaccini e furono giuridicamente deresponsabilizzate dai danni causati ma, udite udite, non dovevano pagare nemmeno un centesimo ai danneggiati, che invece sarebbero stati risarciti dai contributi “estorti” ai fruitori dei vaccini.
SPINTA DELLE FARMACEUTICHE PER OTTENERE ESENZIONE TOTALE DALLE RESPONSABILITÀ
Pochissime richieste di risarcimento furono pubblicizzate o divulgate dai media in quel periodo. Questo perché il governo non voleva pubblicizzare l’esistenza della VICP come strumento risarcitorio ma soprattutto per il rischio che la gente potesse mettere in discussione l’utilità dei vaccini stessi, vero nodo di tutta la questione.
Il Programma federale VICP, dimostrò ben presto di avere una falla. Qualora infatti fosse stato negato un indennizzo o la parte danneggiata si fosse dichiarata insoddisfatta dell’importo offerto per l’indennizzo, rimaneva sempre la possibilità per il danneggiato di procedere con una causa civile, sia pure con alcune restrizioni.
Le case farmaceutiche, non potevano essere soddisfatte dalla parziale protezione del VICP e così continuarono a “spingere” per la totale esenzione dalle responsabilità.
LA DICITURA “INEVITABILMENTE PERICOLOSI” COMPORTA PER PARADOSSO LIBERAZIONE DA OBBLIGO RISARCITORIO
Tanto fecero che alla fine riuscirono nell’intento e nel 2011 portarono la Corte Suprema degli Stati Uniti a deliberare che i vaccini approvati e raccomandati a livello federale erano “inevitabilmente pericolosi” e che quindi il VICP doveva rimanere l’unica via per tutti i ricorsi per danno da vaccino. Da allora il motivo per il quale non è più possibile fare causa ad un produttore di vaccini, per danni o per morte, è perché i vaccini sono stati dichiarati “inevitabilmente pericolosi”. Da quel momento le case farmaceutiche non hanno avuto più alcun interesse a tutelarsi sulla sicurezza e l’efficacia dei vaccini, sollevati come sono dalla legge, da ogni responsabilità e obbligo risarcitorio.
LE POSIZIONI TOLLERANTI E MIGLIORATIVE SUI VACCINI SONO LEGALMENTE PERDENTI
Qui caro Valdo urge una riflessione importante. La partita non va giocata su posizioni parziali e di compromesso come fanno molti no-vax sulla pericolosità o meno dei vaccini, dicendo ad esempio: “i vaccini non si discutono, vanno bene, ma ci deve essere un controllo, devono essere più sicuri, vanno testati, devono essere tolti gli eccipienti pericolosi e così via”. Questo tipo di partita è stata già giocata e persa proprio da quando i vaccini sono stati dichiarati “inevitabilmente pericolosi”.
SERVE UNA SCONFESSIONE RADICALE E ASSOLUTA DELL’ATTO VACCINATORIO E NON DEI SINGOLI VACCINI
La vera questione a mio avviso è quella che tu propugni da sempre quanto dici e scrivi che i vaccini non servono (vedi Bechamp, Pasteur la natura dei virus e dei batteri ecc). Ognuno si informi seriamente e sia libero di decidere. Soprattutto con il  rispetto della costituzione, sulla libertà di scelta e la libertà di coscienza per ognuno.
Pier Luigi
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RISPOSTA
LE CAUSE SI VINCONO CON AVVOCATI POTENTI E SMALIZIATI
Ciao Pier Luigi. Quanto da te osservato è di grande importanza. Le case farmaceutiche hanno dalla loro parte i migliori avvocati del foro, ovvero quegli Azzeccagarbugli capaci di trovare in ogni momento il trucco e lo stratagemma legale specifico per tamponare la situazione a vantaggio delle loro danarose clienti.
LE POSIZIONI POSSIBILISTE CREANO CONFUSIONE MENTALE E DISEDUCAZIONE NELLA GENTE
Il più delle volte, lo sappiamo per esperienza, i medici no-vax, persino quelli più determinati e coerenti contro ogni forma vaccinale, tendono a dichiararsi possibilisti e portati al compromesso, ovvero a non contestare le vaccinazioni come sistema, ma a contestare determinati vaccini per alcuni difetti o imperfezioni, o per alcuni adiuvanti particolarmente insidiosi, come a significare che esisterebbero vaccinazioni male impostate e vaccinazioni ottimali e quindi accettabili. Persino Andrew Wakefield , simbolo dei no-vax più arrabbiati, sostiene questo tipo di posizione. Persino Stefano Montanari parlava in quei termini fino allo scorso anno, assumendo poi ultimamente un rifiuto totale senza riserve di alcun tipo.
STARE A METÀ DEL GUADO NON PORTA ALCUN VANTAGGIO
In molti casi i medici no-vax hanno assunto quella posizione spuria o diplomatica nella speranza di attenuare in qualche modo lo scontro frontale con le normative dell’Ordine, di farsi vedere cioè meno pericolosi e corrosivi per il sistema, più portati alla tolleranza e alla accettazione dell’atto vaccinatorio su nuove basi eventualmente migliorate. Ma questo tipo di atteggiamento bonario, alla prova dei conti, non è servito a nulla e non gli ha apportato alcun vantaggio, come si è visto nel caso di Dario Miedico e di altri medici radiati.
TOLLERANZA ZERO VERSO GLI AZZECCAGARBUGLI E VERSO GLI UNTORI E I TRASPORTATORI DI APPESTATI
Portare avanti critiche specifiche al vaccino X o al vaccino Y, o a un determinato tipo di coadiuvante, o alla sporcizia del vaccino Z in termini di particelle metalliche inquinanti, significa tutto sommato rabberciare e rafforzare le sconclusionate teorie microbiche e vaccinatorie targate Medicina Monatta, Medicina Lazzarettiana, Medicina Pestilenziale, Medicina della Paura, Medicina Filo-Farmaceutica.
NESSUN VACCINO AL MONDO PREVIENE ALCUNCHÉ
La realtà è una sola. L’atto vaccinatorio in sé è semplicemente una cosa aberrante e priva di senso. È un letterale insulto alla logica e al buon senso. Non raggiunge affatto gli stessi obiettivi che si propone, ovvero non ottiene la prevenzione vera di determinate malattie, in quanto determina soltanto un indebolimento del sistema e un abbassamento della reattività immunitaria, sospendendo e ritardando temporaneamente i sintomi delle malattie esantematiche. Ogni immissione di sostanze esterne per via sottocutanea è poi dannosa e negativa, persino se si inietta della semplice acqua. Figurarsi poi se al posto dell’acqua si vanno ad immettere tutte le porcherie super-pericolose e super-insidiose contenute nei vaccini presi singolarmente, o peggio ancora nei trivalenti e negli esavalenti dove la mescolanza porta a conseguenze moltiplicate. Il vaccino più pulito e più perfetto rappresenta quanto di peggio possa esistere per la salute di grandi e piccini. Niente si previene e niente si cura se non togliendo e sradicando il milieu interieur compromesso, le fonti di avvelenamento e di sudiciume interno, fisico, mentale e spirituale.
Valdo Vaccaro
fonte  https://disquisendo.wordpress.com/2017/12/12/vaccini-ecco-come-sono-state-deresponsabilizzati-negli-usa-le-case-farmaceutiche-sui-danni-da-vaccino/

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